Le allergie respiratorie sono molto comuni: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia ne soffre fra il 15% e il 20% della popolazione.

Come spiega il dottor Filippo Fassio, allergologo a capo del Comitato scientifico di Allergenda, le allergie di questo tipo “comprendono la rinocongiuntivite allergica, nella quale si ha il coinvolgimento delle vie aeree superiori e degli occhi, e l’asma bronchiale, nel quale si ha il coinvolgimento delle vie aeree inferiori a livello del torace, ovvero i bronchi e loro diramazioni più piccole”.

Di seguito vedremo che cosa sono le allergie respiratorie, quali sono i principali sintomi, quando è il momento di fare una visita allergologica e quali test servono per individuarle.

Allergie respiratorie: cosa sono

Le allergie respiratorie rappresentano una risposta eccessiva del sistema immunitario a sostanze inalate che, in soggetti predisposti, provocano infiammazione delle vie aeree superiori o inferiori.

Le allergie respiratorie si presentano quando, inalando allergeni – come ad esempio pollini, acari della polvere, peli di animali, muffe – il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo, identificando queste sostanze come “pericolose” anche se in realtà non lo sono. 

Come accennato sopra, si possono distinguere due grandi forme di allergie respiratorie:

  • la rinocongiuntivite allergica, che interessa soprattutto le vie aeree superiori (naso, occhi)
  • l’asma bronchiale allergica, che coinvolge le vie aeree inferiori (bronchi, polmoni)

Quando si diventa allergici?

Le allergie respiratorie possono comparire a qualsiasi età e dipendono da una combinazione di predisposizione genetica e fattori ambientali (inquinamento, esposizione ad allergeni, cambiamenti climatici).

Allergie respiratorie: sintomi principali

Sintomi della rinocongiuntivite allergica

In genere, i sintomi della rinocongiuntivite allergica sono più “fastidiosi” che invalidanti, anche se ovviamente dipende dalla loro intensità. Fra i principali troviamo:

  • ostruzione nasale, naso che cola, starnuti frequenti, prurito al naso
  • arrossamento degli occhi, lacrimazione, prurito oculare
  • prurito alla gola e al palato o gola irritata

Sintomi dell’asma bronchiale

Quando l’allergia interessa le vie aeree inferiori e i bronchi, i segnali possono essere più marcati e talvolta anche preoccupanti. Tra i possibili sintomi dell’asma bronchiale troviamo:

  • difficoltà respiratoria, spesso descritta come “mancanza d’aria”, fiato corto, respiro affannoso
  • sensazione di oppressione o costrizione al torace
  • respiro sibilante (un fischio o sibilo durante la respirazione)
  • tosse cronica, specialmente notturna

Altri sintomi e segnali di allarme

Di seguito riportiamo altri possibili segnali d’allarme, di cui è bene tenere conto se si sospetta un’allergia respiratoria:

  • tosse secca persistente, specialmente se non legata a infezione virale o raffreddore
  • peggioramento di eventuali sintomi respiratori in ambienti chiusi, polverosi, con animali
  • peggioramento della qualità del sonno (per congestione nasale o respiro sibilante)

Quando questi segnali compaiono in modo ricorrente o persistente e interferiscono con la qualità della vita quotidiana del paziente, è opportuno richiedere un consulto professionale.

allergie respiratorie test

Le diverse tipologie di allergie respiratorie

Le allergie respiratorie non sono tutte uguali: variano in base all’allergene che scatena la reazione. Conoscere il tipo di allergene responsabile è fondamentale per impostare una diagnosi precisa e scegliere la terapia più efficace, che può variare da semplici misure di evitamento all’immunoterapia specifica.

Allergie stagionali

Alcune allergie respiratorie sono stagionali, perché sono legate alla fioritura delle piante, e si dividono quindi in allergie autunnali, primaverili e così via. Le forme stagionali più comuni sono quelle ai pollini di graminacee, parietaria o ambrosia, e si manifestano soprattutto in primavera e in estate con starnuti, naso chiuso e prurito agli occhi.

Allergie perenni

Altre allergie, invece, sono perenni, ovvero sono presenti durante tutto l’anno, perché l’esposizione all’allergene non è legata al susseguirsi delle stagioni.

Le allergie perenni sono spesso dovute agli acari della polvere, alle muffe presenti negli ambienti umidi o ai peli di animali domestici come cani e gatti. Queste provocano sintomi costanti, specialmente in casa o di notte.

Forme irritative

Esistono poi forme irritative o miste, in cui sostanze non propriamente “allergeniche”, come profumi, detersivi, deodoranti o fumo di sigaretta, peggiorano i sintomi o irritano le vie respiratorie già sensibili. In questi casi si parla di ipersensibilità non allergica, ma i disturbi (tosse, bruciore alle vie respiratorie, malessere respiratorio) possono somigliare a quelli di una vera allergia.

Quando è necessario fare una visita allergologica

Capire quando rivolgersi a uno specialista è importante per non lasciare che l’allergia peggiori o si complichi. Ecco in quali occasioni è opportuno prenotare una visita allergologica:

  • Se i sintomi descritti si presentano ripetutamente, ogni anno o nella stessa stagione, oppure peggiorano nonostante l’uso di farmaci da banco.
  • In caso di sintomi più preoccupanti, ad esempio difficoltà respiratorie, respiro sibilante o costrizione toracica indicativa di asma bronchiale.
  • Se i sintomi dell’allergia respiratoria interferiscono con la vita quotidiana: lavoro, studio, sonno, attività fisica.
  • Se compaiono complicazioni come sinusiti ricorrenti, otiti, polipi nasali, peggioramento dell’asma già nota.
  • Se non è chiara la causa dei sintomi e si desidera identificare l’allergene responsabile.

Test allergie respiratorie

Una volta che la visita ha orientato lo specialista, si passa alla fase diagnostica: identificare allergeni, valutare il grado di coinvolgimento delle vie respiratorie, stabilire un piano terapeutico. È a questo punto che intervengono i test per le allergie respiratorie.

L’interpretazione dei test deve sempre essere integrata con la storia clinica, l’ambiente di vita del paziente, l’esame obiettivo e la risposta al trattamento. Prima di alcuni di questi test, è inoltre importante sospendere antistaminici o altri farmaci che possono influire sui risultati, secondo indicazioni dello specialista.

Di seguito i tipi principali di test per le allergie respiratorie:

Test allergologici cutanei

Tra i test più comuni troviamo il prick test (test cutaneo a lettura immediata) per allergeni respiratori: si applicano sulla pelle piccole gocce con estratti allergenici, si “buca” la cute con un ago o una piccola punta metallica e si valuta la reazione cutanea.

Test allergologici ematici

Il prelievo ematico per misurare le IgE specifiche per allergeni respiratori è utilizzato nel caso in cui il test cutaneo non sia indicato o sia ritenuto poco affidabile. Si tratta di un normale prelievo di sangue, ma nell’impegnativa devono essere segnati gli allergeni per cui si effettua il test.

Test respiratori

Per l’asma bronchiale e in generale per le allergie respiratorie che coinvolgono i bronchi, è fondamentale valutare la funzionalità polmonare attraverso una serie di test diagnostici.

  • La spirometria misura volumi e flussi polmonari e aiuta a confermare un’ostruzione delle vie aeree.
  • Il test FeNO misura la frazione di ossido nitrico nell’aria esalata, un gas che si forma quando vi è infiammazione a livello delle vie aeree. È utile per valutare l’infiammazione bronchiale, specie in caso di sospetta asma allergica.

allergie respiratorie

Cure per le allergie respiratorie

Trattare correttamente le allergie respiratorie significa ridurre i sintomi, limitare l’esposizione agli allergeni e, quando possibile, modificare la risposta del sistema immunitario attraverso l’immunoterapia specifica. Le strategie terapeutiche, in ogni caso, cambiano a seconda del tipo di allergia.

Cure rinocongiuntivite allergica

Nella rinocongiuntivite allergica l’approccio terapeutico punta a controllare l’infiammazione e migliorare la qualità della vita del paziente.

Evitamento dell’allergene

Il primo passo è ridurre il contatto con le sostanze che scatenano i sintomi: chi è allergico ai pollini può tenere chiuse le finestre nelle ore centrali della giornata, usare filtri antipolline e lavarsi viso e capelli dopo l’esposizione all’aperto. In caso di allergia agli acari o agli animali domestici, sono utili coprimaterassi antiacaro, pulizie frequenti e aspiratori con filtro HEPA.

Terapia farmacologica

Gli antistaminici orali e gli spray nasali a base di corticosteroidi sono i farmaci più utilizzati per controllare i sintomi nasali e oculari. In alcuni casi, possono essere prescritti anche colliri antistaminici o decongestionanti. Questi farmaci non curano la causa dell’allergia, ma riducono in modo significativo fastidi e infiammazione.

Immunoterapia specifica (vaccino per l’allergia)

Quando i sintomi sono gravi o persistenti, l’allergologo può proporre, ove possibile, un percorso di immunoterapia specifica, che consiste nella somministrazione graduale e controllata dell’allergene responsabile (per via sublinguale o iniezione). Questo trattamento agisce sulle cause, “rieducando” il sistema immunitario e riducendo la sensibilità nel tempo. È l’unico approccio in grado di modificare il decorso naturale della malattia.

Cure asma bronchiale allergica

L’asma bronchiale è una condizione più complessa, che coinvolge i bronchi e può causare respiro affannoso, tosse e senso di oppressione toracica: la terapia deve essere calibrata in base alla gravità e alla frequenza dei sintomi.

Farmaci di controllo e di sollievo

I corticosteroidi inalatori rappresentano la base della terapia di controllo, perché riducono l’infiammazione bronchiale e prevengono le crisi. I broncodilatatori (a breve o lunga durata) aiutano ad aprire le vie aeree e alleviano rapidamente i sintomi di “fiato corto”.

Monitoraggio e prevenzione

L’uso regolare di strumenti come la spirometria o il test FeNO permette di monitorare la funzionalità respiratoria e l’infiammazione delle vie aeree. È importante evitare il contatto con gli allergeni noti, smettere di fumare e limitare l’esposizione a sostanze irritanti come smog, profumi intensi e prodotti chimici domestici.

Immunoterapia e gestione a lungo termine

Anche nel caso dell’asma allergica, l’immunoterapia può essere utile per ridurre la reattività bronchiale e prevenire peggioramenti futuri.

Le allergie respiratorie in breve

Che cosa sono le allergie respiratorie?
Le allergie respiratorie sono reazioni eccessive del sistema immunitario a sostanze inalate, come pollini, acari, muffe o peli di animali. Provocano infiammazione delle vie respiratorie e sintomi come starnuti, prurito, congestione o difficoltà respiratoria.

Quali sono le forme principali?
Le due forme più comuni sono la rinocongiuntivite allergica, che interessa naso e occhi, e l’asma bronchiale allergica, che coinvolge i bronchi e può causare respiro affannoso o sibilante.

Quali sintomi indicano una possibile allergia respiratoria?
Naso chiuso o che cola, starnuti frequenti, prurito agli occhi, lacrimazione, tosse secca, senso di costrizione al torace e difficoltà respiratoria sono i sintomi più tipici.

Quando è consigliato fare una visita allergologica?
Quando i sintomi si ripetono ogni anno, peggiorano nonostante i farmaci da banco o interferiscono con il sonno, il lavoro o le attività quotidiane. Anche dopo un episodio di asma o reazione forte è bene consultare lo specialista.

Che test servono per individuare le allergie respiratorie?
I principali sono: prick test (test cutaneo) per individuare la sensibilizzazione a specifici allergeni, dosaggio delle IgE specifiche con prelievo di sangue, spirometria e test FeNO per valutare la funzionalità e l’infiammazione delle vie respiratorie.

Che differenza c’è tra allergia respiratoria e raffreddore comune?
Il raffreddore dura pochi giorni e si risolve spontaneamente; l’allergia invece ritorna ciclicamente, non causa febbre e spesso è associata a prurito oculare e starnuti ripetuti.

Si possono prevenire le allergie respiratorie?
Non sempre, ma è possibile ridurre l’esposizione agli allergeni (mantenere puliti gli ambienti, usare filtri antipolline, evitare il contatto con gli animali se sensibili) e trattare i sintomi in modo mirato.

Le allergie respiratorie si possono curare?
Non esiste una cura definitiva, ma i sintomi possono essere controllati con farmaci e, in alcuni casi, con l’immunoterapia specifica (il cosiddetto vaccino per le allergie), che riduce la sensibilità agli allergeni nel tempo.

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