Visita allergologica, quando farla e in cosa consiste
La visita allergologica è il primo passo per capire se disturbi come starnuti, naso chiuso, occhi che lacrimano o difficoltà respiratorie dipendono da un’allergia. Capire quando fare questa visita, a che età è consigliata e in cosa consiste aiuta a gestire i sintomi in modo efficace e prevenire complicazioni: ecco alcuni consigli di base per decidere come affrontare una sospetta allergia.
Chi deve sottoporsi a visita allergologica?
“Ogni persona che presenti sintomi sospetti per un’allergia dovrebbe sottoporsi ad una valutazione allergologica”, spiega il Dottor Filippo Fassio, allergologo a capo del Comitato scientifico di Allergenda. Il momento giusto per rivolgersi a uno specialista arriva quando i sintomi respiratori o cutanei diventano ricorrenti o interferiscono con la qualità della vita.
Sintomi da non sottovalutare
È il momento giusto per prenotare una visita allergologica se compaiono uno o più dei seguenti sintomi:
- Naso e occhi – Ostruzione nasale, naso che cola, starnuti, prurito nasale, arrossamento o lacrimazione oculare, prurito agli occhi: sono i classici sintomi della rinocongiuntivite allergica, da tenere in considerazione se non passano dopo pochi giorni come avviene invece nel caso di raffreddori o influenze.
- Vie aeree inferiori – Difficoltà respiratoria (fiato corto, “mancanza d’aria”), sensazione di oppressione al torace, respiro sibilante: questi sono i possibili sintomi di allergie respiratorie e asma bronchiale.
- Episodi gravi – In caso di reazione allergica forte (anafilassi), di sospetta allergia alimentare, a una puntura di insetto o a un farmaco è sempre consigliabile sentire uno specialista.
- Altri segnali – Altri sintomi di allergie da non sottovalutare possono essere un eczema che non migliora, orticaria cronica, congestione nasale per buona parte dell’anno, peggioramento dell’asma conosciuta.
Se i disturbi si ripetono nel corso degli anni o in stagioni specifiche, o se una terapia da banco (con antistaminici senza necessità di prescrizione, spray nasali…) non dà risultati soddisfacenti, allora è senza dubbio il momento giusto per prenotare una visita allergologica.
Visita allergologica: in che periodo dell’anno
La visita allergologica può essere effettuata in qualunque momento dell’anno, ma in alcuni casi è utile scegliere il periodo con attenzione.
Per chi già soffre o sospetta di soffrire di allergia ai pollini, ad esempio, è consigliabile programmare i test fuori dalla stagione di fioritura, così da evitare falsi risultati dovuti a un’infiammazione in corso.
Al contrario, per chi sospetta un’allergia perenne, ovvero presente durante tutto l’anno – come quella agli acari della polvere, alle muffe o ai peli di animali – la visita può essere fatta in qualsiasi momento.
Da che età si può fare la visita allergologica
Non esiste un limite preciso di età per sottoporsi a una prima visita allergologica. Anche i bambini possono essere valutati, soprattutto se manifestano sintomi persistenti come naso che cola, starnuti frequenti, respiro affannoso o eczema.
Nei bambini più piccoli, tuttavia, alcuni test cutanei possono dare risultati meno affidabili, per cui il medico può preferire esami alternativi o basarsi sull’osservazione clinica.
Come prepararsi alla prima visita allergologica
Per prepararsi alla visita allergologica è sufficiente portare con sé eventuali esami già eseguiti, la lista dei farmaci assunti di recente e un promemoria dei sintomi (quando compaiono, in quali situazioni e con quale intensità).
“Bisogna inoltre tenere conto che l’uso di farmaci antistaminici può interferire con l’effettuazione dei test allergologici cutanei, i cosiddetti prick test, per cui questi farmaci andrebbero sospesi una settimana prima dei test”, puntualizza il Dottor Fassio.
Infine, per quanto riguarda le reazioni date da alimenti, farmaci o insetti, sarebbe meglio attendere 2 o 3 settimane dalla reazione prima di effettuare i test cutanei, se questa è stata particolarmente intensa. Nel mentre, è necessario astenersi dall’assumere nuovamente i medicinali o gli alimenti per cui si sospetta l’allergia.
Visita allergologica: in cosa consiste
Ecco in cosa consiste la visita allergologica, solitamente strutturata in una serie di momenti ben precisi.
Colloquio e valutazione clinica
La prima parte della visita è dedicata al colloquio con il paziente. L’allergologo raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica personale e familiare, sull’ambiente in cui si vive, sulle abitudini quotidiane e sul tipo di sintomi accusati.
Segue poi l’esame obiettivo, con l’osservazione di naso, occhi, pelle e apparato respiratorio. Nel caso di sospetto asma, il medico esegue anche un esame del torace, che può essere utile per identificare i segni di una possibile ostruzione parziale a livello dell’albero bronchiale.
Test diagnostici
Quando il quadro clinico lo richiede, lo specialista propone alcuni test per identificare gli allergeni responsabili. I principali sono:
- Test cutanei (prick-test): consistono nell’applicazione di gocce di estratti allergenici sulla pelle dell’avambraccio e di una lieve puntura per permettere alle sostanze di penetrare nella cute. Se dopo circa 15-20 minuti compare un ponfo o arrossamento, può esserci sensibilizzazione.
- Patch-test: consistono nell’applicazione di cerotti con estratti allergenici applicati sulla pelle per 48-72 ore, utili soprattutto se si sospettano dermatiti da contatto.
- Esami del sangue: misurano gli anticorpi IgE diretti contro allergeni specifici. Utili nel caso in cui i test cutanei non siano indicati o per approfondimenti.
- Prove di funzionalità respiratoria: spirometria e/o esami della frazione di ossido nitrico esalato (FeNO), utili in caso di sospetto asma bronchiale.
- Altri accertamenti: se necessario, in base alla storia del paziente, possono essere richiesti test provocativi, test alimentari, test per farmaci specifici…

Diagnosi e percorso terapeutico
Al termine degli accertamenti, l’allergologo interpreta i risultati e formula una prima diagnosi. In base al tipo di allergia e alla gravità dei sintomi, può poi proporre diverse strategie terapeutiche.
Oltre al ricorso a farmaci sintomatici – come antistaminici, spray nasali o broncodilatatori – la raccomandazione generale consisterà nel ridurre l’esposizione agli allergeni. Nei casi più indicati, potrà essere valutato un percorso di immunoterapia specifica con i cosiddetti “vaccini per le allergie”, che agiscono sulla causa e non solo sui sintomi.
Il medico può infine suggerire un follow-up periodico, soprattutto per i pazienti con asma o allergie stagionali, per monitorare l’efficacia dei trattamenti e aggiornare la terapia nel tempo.
La visita allergologica in breve
Ecco un breve riepilogo su quando fare la visita allergologica e in cosa consiste:
Quando fare la visita allergologica?
In presenza di sintomi allergici persistenti (naso, occhi, respiro, pelle), in caso di peggioramento, o dopo un episodio grave.
In quale stagione va fatta la visita allergologica?
In generale tutto l’anno, ma preferibilmente fuori dalla stagione acuta, evitando però l’assunzione di antistaminici nei giorni precedenti.
A che età si può fare la visita allergologica?
A qualsiasi età, tenendo conto che alcuni esami però nei più piccoli potrebbero essere meno affidabili.
In cosa consiste la visita?
La visita allergologica consiste nei seguenti passaggi: anamnesi, esame obiettivo, eventuali test allergologici (cutanei, ematici, respiratori), diagnosi e piano terapeutico.

